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La necessità di trovare alternative terapeutiche per il controllo dei sintomi refrattari e le complicanze evolutive nelle fasi avanzate della Malattia di Parkinson, l’approfondita conoscenza delle alterazioni dei circuiti motori a livello dei gangli della base in condizioni di Parkinson e lo sviluppo di supporti tecnologici che aumentano la efficacia e la sicurezza degli studi neurochirurgici hanno determinato un rinascimento del trattamento chirurgico della Malattia de Parkinson.
Precedente allo sviluppo di tecnologie per il trattamento d’immagini e la pianificazione chirurgica e di un sistema di registrazione multiunitaria della profonda attività elettrica celebrale è cominciata nel 1991 l’introduzione e valutazione di tecniche di Chirurgia Stereotassica nel trattamento della Malattia di Parkinson Idiopatica, sostenuto dagli interventi fatti in più di 50 pazienti operati con tecniche di Neurotrapianto tramite Craniotomia.
Fino al 2008 al CIREN sono stati operati più di 200 pazienti con tecniche di Neurotrapianto (25), Talamotomia super selettiva del nucleo di Vim (65), Pallidotomia postero-ventrale selettiva (120) e Lesione dorsolaterale del nucleo subtalamico (15), dei quali 120 pazienti gli abbiamo valutato e seguito per più di un anno utilizzando il Protocollo Internazionale conosciuto come CAPIT, dimostrando una efficienza superiore del 90% e una morbi-mortalità inferiore al 10%. Il paragone fra le tecniche dimostra le particolarità nei loro effetti riguardanti i criteri di selezione e ai disturbi motori predominanti. Concludiamo che la corretta indicazione e l’uso di queste tecniche costituiscono un’elemento strategico nell’arsenale terapeutico per il trattamento degli stati avanzati e complicati della Malattia di Parkinson Idiopatica.